Il nome di Pietro Montani è noto a tutti gli studenti di pianoforte; durante gli anni di formazione è frequente imbattersi nei suoi spartiti, da quelli sulle scale, alle revisioni di brani scritti da vari autori, fino alle sue creazioni originali (i numerosi Studi, i Preludi, Il Concertino per pianoforte e orchestra d’archi, etc.).
Non tutti sanno, invece, che nacque proprio a Corno Giovine, nel 1895, all’interno di una famiglia… decisamente musicale! Oltre al padre Angelo che diede loro la prima educazione strumentale, infatti, furono ben quattro i figli che seguirono questa strada: Pietro (apprezzatissimo docente al Conservatorio di Milano e direttore del periodico di casa Ricordi), Pasquale, Giuseppe e Oreste.

Nata a Milano, sin da bambina palesò un’evidente vocazione artistica che la portò a realizzare piccole sculture con la creta. Frequentò l’Istituto d’Arte Gazzola di Piacenza e si perfezionò frequentando gli studi di Romano Rui, Carlo Russo (docente di scultura presso l’Accademia di Brera di Milano), Salvatore Fiume e Francesco Messina.
Nel 1956 espose per la prima volta alla Galleria Spotorno di Milano. Nel corso degli Anni Sessanta conobbe il pittore codognino Giuseppe Novello e si trasferì a Corno Giovine in un’antica fornace adattata a propria abitazione.
Espose per tre volte alla Biennale Città d’Arte di Milano e partecipò alla Permanente, nella sezione del bianco e nero, con due figure di donna e il disegno di un cavallo, ottenendo il premio Bagutta-Orio Vergani.
Nel 1986, la Provincia di Milano le conferì il diploma e la medaglia d’oro di riconoscenza. A Codogno, nel 1990, realizzò il monumento ai Caduti per la libertà. Nel 1993 realizzò il busto in bronzo del giovane agente Antonio Annarumma, rimasto vittima nel 1969 dei tumulti scatenatisi in via Larga a Milano.
Due statue di bronzo da lei realizzate sono collocate all’ingresso del Cimitero di Corno Giovine.
Nato a S. Stefano Lodigiano nel 1955, diplomatosi in Arte a Piacenza, frequentò l’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Perfezionò il suo apprendistato, in particolare per l’uso del marmo, nei laboratori di Carrara. Ottenne il primo premio per la scultura alla Biennale dantesca di Ravenna, alla Biennale Città di La Spezia e alla Quadriennale di Cremona.
Le sue opere, presenti in prestigiosi ambiti religiosi, pubblici e privati, sono dotate di forte plasticità e sanno ricreare una vibrante sintesi dei corpi, rivelando sempre un autentico e palpitante amore per la creatività e la ricerca.
Vive alla Frazione Franca di Santo Stefano Lodigiano ed opera presso il suo laboratorio di Via Verdi a Corno Giovine.